Terza visita guidata: Gli scavi di Velia
Elea (greco: Ελαία), denominata in epoca romana Velia,
è un'antica polis della Magna Grecia.
L'area archeologica è attualmente
localizzata nella contrada Piana di Velia, nel comune di Ascea in
provincia di
Salerno, all'interno del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano.
Partenza alle ore 8.30 dall'albergo, arrivo presso il sito archeologico dopo circa un'ora.
Dopo aver conosciuto la nostra guida ci incamminiamo con il gruppo verso l'ingresso della città antica
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il gruppo con la guida |
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Passaggio pedonale Porta Marina |
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Porta Marina
Questa un tempo rappresentava l'accesso principale alla città |
La felice posizione geografica di
Velia (Elea), situata al centro delle antiche rotte commerciali tra Grecia ed
Etruria la rese molto ricca e potente. I suoi scavi oggi arricchiscono
l’offerta di turismo balneare del Cilento costiero.
Mare e cultura è il binomio d’oro
che questa località può offrire rendendo
unica la vacanza dei visitatori.
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Dettagli delle mura |
Le mura venivano costruite utilizzando una particolare tecnica a secco che prevedeva l'utilizzo di grandi pietre alternate a quelle più piccole.
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Il pozzo sacro |
I soldati e gli abitanti di questo luogo magico erano soliti soffermarsi qui per pregare i loro Dei,affinché questi li proteggessero durante le navigazioni nel mediterraneo.
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in basso l'Achillea |
Erbe spontanee del Cilento un patrimonio di grande valore
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le bacche di alloro utilizzate un tempo per realizzare infusi calmanti, un'assunzione eccessiva può causare la morte |
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Foglie di mirto
Le foglie vengono utilizzate per produrre la mozzarella "co a mortedda"
La denominazione nasce dall’usanza di confezionare le mozzarelle, di forma allungata e più o meno piatta, la cosiddetta “mozzarella stracciata”, alternandole a fronde di mirto appena raccolte successivamente legate alle estremità coi rami sottili e flessibili delle ginestre. Generalmente queste confezioni dette “ mazzi” contengono 6-10 mozzarelle.
Anticamente la mozzarella veniva prodotta vicino alle zone dove gli animali venivano fatti pascolare e si presentava dunque l’esigenza di conservarla in involucri che la proteggessero durante il trasporto fino ai paesi dove veniva venduta. Si è scelto di utilizzare il mirto, o mortella, perché oltre a essere pianta sempreverde, è facilmente reperibile come essenza spontanea nelle zone di pascolo del Cilento, e perché conferisce al prodotto un aroma molto particolare. Una particolarità nella lavorazione consiste nel far maturare la cagliata, dopo la rottura, in assenza, o quasi, di siero il che conferisce al prodotto una consistenza compatta e asciutta con una pellicola esterna particolarmente doppia. Questo formaggio è particolarissimo e va consumato dopo essere stato scartato dal mirto; conserva l’impronta delle foglie e dei rami sulla forma e, soprattutto, il suo aroma.

La strada originaria che porta sul promontorio, realizzata con una tecnica particolare, le pietre venivano posizionate di"taglio" per favorire il deflusso dell'acqua e per renderla più resistente e duratura nel tempo, ovviamente questo richiedeva un dispendio maggiore di energie.
Panorama dall'alto
Porta Rosa è una costruzione del
IV secolo a.C., ritrovata nell'area archeologica magnogreca di Elea-
Velia, che costituisce il più antico
esempio diarco a tutto sesto in Italia.
Porta Rosa fu riportata alla luce
l'8 marzo 1964dall'archeologo Mario Napoli, il quale la battezzò "Rosa"
in omaggio al nome della propria
moglie, sorella dell'archeologo Alfonso De Franciscis.
La mascotte del personale degli scavi, Beatrice ci ha accompagnato lungo le strade di Velia
Rientro alle ore 13.30 giusto in tempo per il pranzo.
A presto
I ragazzi del gruppo "L'arte dell'accoglienza"
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